Joe Colombo

Joe Colombo è nato il 30 luglio 1930, secondogenito di una famiglia benestante di Milano con tre figli. Il padre Giuseppe era un imprenditore che ereditò un'azienda di nastri e la trasformò in una industria manifatturiera di conduttori elettrici. Colombo non è diventato designer giovanissimo. La sua formazione, infatti, tra il 1949 e il 1955, si è concentrata tra la pittura e la scultura d'avanguardia. Si è diplomato all'Accademia di belle arti di Brera. In questi anni si è unito al Movimento Nucleare, partecipando nel biennio 1952-1954 e a diverse mostre con altri artisti come Enrico Baj, Sergio Dangelo, Lucio Fontana e Bruno Munari. 

Si è iscritto anche alla facoltà di architettura del Politecnico di Milano ma senza conseguire la laurea. I suoi progetti di design sono straordinari ed innovativi per l'epoca in cui ha operato, se si considera che hanno lasciato il segno anche se è morto giovanissimo, all'età di 41 anni.

Joe Colombo designer: quali sono i suoi più importanti prodotti e progetti?

Nel 1953 Colombo entra ufficialmente nel mondo del design, progettando un soffitto decorativo per il Jazz Club "Santa Tecla" di Milano, e l'anno dopo cura il suo primo allestimento: le "Edicole Televisive", una serie di stalli espositivi per televisori, esposti alla X Triennale di Milano. Fortemente motivato da queste esperienze, si iscrive al Politecnico di Milano, alla facoltà di architettura, che abbandona però, senza laurearsi, nel 1955.

Quando suo padre si ammala nel 1958, Colombo decide di abbandonare la pittura e insieme a suo fratello Gianni inizia ad occuparsi dell'azienda di famiglia, utilizzando la fabbrica come spazio sperimentale per le ultime tecniche di produzione e i nuovi materiali, tra cui la fibra in vetro, il PVC, e il polietilene. Nel 1959 Joe Colombo sposa Elda Baiocchi e proprio nello stesso anno il padre muore. Nel 1961 l'azienda viene venduta e Colombo torna all'architettura, progettando gli interni dell'Albergo Stelvio, poi l'Hotel Pontinental (1962), una esclusiva struttura ricettiva situata nel Golfo dell'Asinara.

Nel 1964 Colombo apre uno studio di design a Milano, dove si dedicò primariamente a commissioni architettoniche - tra cui numerosi rifugi sciistici e hotel in montagna - e al design di prodotti. I suoi design erano caratterizzati da forme otticamente audaci e rotonde, ed era un sostenitore dell'utilizzo di tecnologie moderne per creare nuove soluzioni di design.

Proprio nel 1964 progettò gli arredi per l'Hotel Pontinental, opera che viene insignita del premio IN/ARCH 1964. Colombo morì improvvisamente il 30 luglio 1971, colto da un arresto cardiaco: aveva 41 anni. Sullo store online Deardesign.it è possibile ammirare ed acquistare alcuni degli originali prodotti usciti dal genio creativo di questo affascinante designer, riguardanti il settore dell'illuminotecnica.

Quali sono le caratteristiche più importanti del suo stile?

Joe Colombo è stato un maestro del design moderno. Un genio creativo, uno di quei designer la cui capacità progettuale ha cambiato per sempre il modo di vivere la quotidianità, gli usi e i costumi di tutti gli italiani (e non solo). Ancora oggi, a quasi 50 anni dalla sua prematura scomparsa, gli oggetti di questo designer sono considerati, per funzione, aspetto e tecnologia, assolutamente contemporanei; nel senso che rispondono ad una serie di esigenze del vivere attuale, legato alla mobilità, alla possibilità di trasformazione e al poco spazio disponibile negli appartamenti moderni.Tutte caratteristiche impensabili mezzo secolo fa.

Joe Colombo: in cosa si differenzia il suo design e i prodotti simbolo

La contemporaneità e la funzionalità innovativa dei prodotti disegnati da questo creativo sono dunque i tratti distintivi rispetto alla media dei designer del suo tempo. 

Un esempio conosciuto in tutto il mondo e mai raggiunto è la Minikitchen progettata per Boffi. Nel 1963 (55 anni fa) Joe Colombo immagina e disegna una minicucina compatta su ruote che, in mezzo metro cubo, racchiude e comprende tutte le funzioni indispensabili di un ambiente cooking: conservazione, lavaggio, cottura e deposito per il food.

Questo mobile trasportabile, assolutamente indipendente, rappresenta una rivoluzione nel modo di abitare e diventerà, da subito, un manifesto per la contemporaneità e une una visione futurista degli spazi di arredo e degli oggetti che li riempiono. Bisogna infatti pensare che quelli erano ancora gli anni della donna-casalinga, regina assoluta dell’ambiente cucina, anni nei quali era impensabile immaginare che la società sarebbe cambiata di li a poco, con l’arrivo di single, abitazioni-studio, co-working, monolocali sempre più piccoli o loft privi di una tradizionale suddivisione degli spazi.

Un progetto "futurista" quello della minicucina, che porterà il designer milanese e l’azienda brianzola a partecipare, con i monoblocchi e le nuove unità abitative a mostre come "The New Domestic Landscape" al MoMA di New York nel 1972, assicurandosi la presenza nelle collezioni permanenti dei maggiori musei del mondo.

Quale eredità progettuale e architetturale lascerà alle generazioni future?

Le creazioni di Joe Colombo sono ancora attuali, egli ha precorso i tempi. Si pensi anche al Living bed del 1971 (prodotto dal 2006) di Bernini: ‘un letto vivente’ che si trasformava a seconda delle esigenze. La testata è reclinabile e la piattaforma a ponte, scorrevole alla presenza delle ruote, permette un doppio utilizzo: un daybed durante il giorno, un letto doppio per il riposo notturno. Il prototipo, presentato a Torino nel 1971, è entrato in produzione nel 2006. Ecco dunque la grande eredità lasciata da Joe Colombo ai posteri: la voglia di precorrere i tempi, la progettualità futurista, visionaria, oltre gli schemi della società e del tempo in cui si vive.